Innanzitutto una segnalazione: ho ottenuto la possibilità di liberarmi un pomeriggio a settimana per uno o due mesi nel periodo ottobre-novembre, quindi
posso rendermi disponibile per tenere una parte o anche tutto il corso.
ac_dc ha scritto:Grazie per i vostri interventi. Vedo che il dialogo è avviato e mi sembra che le proposte vadano nella direzione giusta. Concordo in particolare con la necessità di non "nascondere", pur senza rendere troppo complessa la trattazione, almeno al primo livello.
Ottimo!

La complessità della trattazione può essere variata a piacimento, anche sul momento. Di cose da dire ce ne sono talmente tante che si potrebbe continuare per anni ma, appunto, personalmente pensavo di tenermi al livello di un'infarinatura, giusto per chiarire aspetti come la terminologia di base e i concetti che stanno dietro a molte scelte. Dovremmo riuscire a confezionare il tutto in modo da renderlo più interessante che noioso o difficile. Dopotutto stiamo parlando di informatica, che oltre a essere una branca della scienza che mira ad automatizzare i processi legati all'informazione è, per definizione, un tentativo di riprodurre in digitale l'esperienza umana. Quello che voglio dire è che il parallelismo con la psiche umana è molto forte e appoggiandocisi è possibile eludere la complessità e abbassare di molto la curva di apprendimento dei concetti fondamentali. Il resto, di solito, è in discesa..
Secondo me il corso di base dovrebbe puntare non solo ad introdurre all'uso di Linux l'utente medio di personal computer, ma anche a dimostrargli che così facendo non perde nulla, anzi... Nel mio istituto circolano ancora i pregiudizi che immagino conosciate bene ("Linux è troppo difficile", "non si trovano abbastanza applicativi", "va bene per gli amatori e gli hacker ma non per impieghi professionali", ecc.); quindi è importantissimo non spaventare e non stancare.
In effetti, dovendo cercare di condensare molte cose in relativamente poco tempo, avevo puntato di più sulla parte tecnica piuttosto che su quella filosofica, nella stesura della mia lista. Se la condizione (comunque tipica) comprende i luoghi comuni dell'eterna sfida "software proprietario vs. software libero", possiamo tranquillamente affrontarla e gettare le basi per un'interazione più alla pari[1] tra i corsisti.
Per dare spazio a questa tematica e anche per ridurre il tempo necessario ad affrontarla, potremmo sfruttare un nuovo topic in questo forum per discuterne. Potrebbe risultare utile per l'ITIS di Portogruaro e per il corso ma anche in generale per i frequentatori attuali e futuri del forum e per il LUG in sè.
L'ho appena creato, è
qui e vi aspetto lì per fugare tutti i dubbi che ci vengono in mente, senza pietà

Teniamo presente che i destinatari saranno per la maggior parte dotati di background tecnico di tipo elettronico, ma può darsi (e mi farebbe piacere) che la cosa interessi anche agli insegnanti di materie umanistiche, o in ogni caso a persone per le quali il PC è un oggetto d'uso e non di studio. La calibrazione definitiva del corso andrà fatta quando avremo a disposizione la lista degli iscritti.
Gli insegnanti di materie umanistiche possono benissimo trovare la loro area di interesse nel software libero, sia in termini di strumenti tecnici sia come approfondimento in ambito filosofico e sociale.
Il movimento del software libero ha infatti implicazioni su un ampio spettro, oltre agli ambiti già citati sono molto interessanti quello economico, da un punto di vista prettamente monetario a quello del marketing e del profitto per singoli e intere aziende, e quello del progresso tecnologico, dal semplice abbassamento delle barriere per l'adozione di sistemi aggiornati e innovativi al vero e proprio sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni.
Tutto questo, inoltre, avviene su ogni scala, dall'ambiente domestico all'azienda, dall'amministrazione comunale a progetti interregionali, dalle scelte governative agli standard internazionali per arrivare fino alle missioni spaziali ma c'è di più: è nella nostra vita di tutti i giorni, dai server che costituiscono Internet al browser fino al sistema operativo del nostro telefono, che sarà sempre più spesso basato su Linux e altro software libero.
Per quanto riguarda la struttura della lezione, mi sembra che siate d'accordo di suddividerla in due momenti, uno teorico e l'altro di applicazione pratica, oppure di alternare i due aspetti.
Nessun problema per reperire le macchine (ce ne sono in abbondanza), ma devo verificare se i tecnici dei laboratori ci lasceranno fare tutto quello che vorremo almeno su una decina di PC, senza l'ossessione di perdere dati o danneggiare altri sistemi operativi.
Un'alternativa può essere utilizzare le macchine come ospiti per delle macchine virtuali, così da poter fare qualsiasi prova in totale sicurezza.
La nostra esperienza di utilizzo di Linux nell'istituto è solo agli inizi (o meglio, comincerà con il prossimo anno scolastico). In sintesi le cose già fatte sono le seguenti:
- alcune installazioni di Ubuntu su macchine destinate a impieghi generali (word processing, Internet) nei laboratori di sistemi automatici ed elettronica;
- recupero di 2 Pentium 450 del laboratorio di TLC mediante installazione di sidux e Xfce, con gli applicativi Qucs (simulazione circuitale) e Scilab (calcolo numerico e grafici). Questa piattaforma, estesa ad altri 2-3 PC, dovrebbe essere sufficiente a supportare lo svolgimento del programma di telecomunicazioni del primo trimestre.
Per il momento non abbiamo incontrato problemi degni di nota, ma probabilmente avremo bisogno del vostro aiuto quando avrà inizio l'uso intensivo da parte degli studenti.
Credo sarebbe utile e interessante per noi prendere coscienza di quanto è già in essere, possibilmente affiancati da uno di voi docenti che ci possa illustrare praticamente l'uso che viene fatto delle macchine. Più chiare sono le idee e meglio si riesce a svilupparci sopra.
Il nostro supporto nel momento dell'adozione di massa non vi mancherà ma punterei di più sulla buona formazione che possiamo sviluppare assieme con il corso che stiamo pianificando. Gli strumenti per gestire facilmente un numero di macchine anche elevato e con utilizzi tra i più disparati ci sono già tutti e la difficoltà nell'utilizzarli sta tutta nell'adeguata comprensione degli strumenti su cui sono a loro volta basati.
Nel mondo del software libero, quando ci sono le basi, trovare le informazioni necessarie a espandere l'arsenale di strumenti e la capacità di metterli a frutto è più un divertimento che un peso!
bye_z!
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[1] alla pari nel senso che la condivisione di alcuni principi etico-filosofici di base rende più semplice anche l'apprendimento tecnico, in quanto i procedimenti logici che vengono seguiti dai vari corsisti tendono a convergere e, non casualmente, a farlo verso i procedimenti corretti